Yggdrasil: albero del mondo vichingo
L'albero è un simbolo che continua ad affascinarmi. Ne ho scritto in diversi post del blog, ma non mi sono ancora avventurata nelle tradizioni nordiche.
Oggi vorrei quindi presentarvi un albero incredibile e maestoso. È l'Yggdrasil, noto anche come Albero del Mondo nella mitologia norrena, un albero gigante che collega le varie parti dell'universo.
La sua storia è affascinante.
L'Yggdrasil rappresenta l'asse attorno al quale è organizzato l'universo nordico. L'albero in questione è abitato da molte creature, tra cui un serpente malvagio, Nidhogg, che lo sta gradualmente divorando, e un'aquila, Hræsvelgr, che combatte contro Nidhogg.
Le radici di Yggdrasil, che si immergono in luoghi sacri come Urdarbrunnr e Hvergelmir, simboleggiano il collegamento tra le diverse dimensioni dell'universo nordico. Esse collegano l'Albero del Mondo ai regni di Niflheim, dove regna l'oscurità, e di Helheim, il regno dei morti, aggiungendo una dimensione di mistero e complessità al suo carattere.
Nei racconti della mitologia norrena, Yggdrasil è spesso citato come il luogo di culto e di decisione dove gli dei di Asgard, tra cui i famosi Odino e Thor, si riuniscono per deliberare e prendere decisioni cruciali per il destino dei nove mondi.
Con queste poche parole, spero di avervi ispirato a scoprire questo affascinante simbolo della mitologia norrena!
Yggdrasil: significato e origini
Nella mitologia norrena, Yggdrasil può essere scritto anche Yggdrasill.
Il suo nome significa letteralmente "cavallo di Ygg" o "destriero del Temibile", il Temibile (Ygg) si riferisce al dio Odino. Il simbolo dell'albero del mondo è presente in molte civiltà che non sono mai state in contatto tra loro: è così comune trovare questo albero del mondo che è considerato un archetipo, cioè un simbolo primitivo e universale che fa parte dell'inconscio collettivo.
Forse è per questo che non si è mai trovata traccia dell'origine esatta dell'Ygggdrasil. Ciò che sappiamo con certezza è che è profondamente radicato nelle credenze e nelle tradizioni degli antichi popoli germanici e scandinavi.
L'Yggdrasil svolge un ruolo centrale, incarnando la connessione tra i nove mondi cosmici. Il suo nome, derivato dal norreno antico, ha molteplici significati. A volte è chiamato Albero del Mondo o Albero della Vita. È associato a Odino, il principale Dio norreno, noto per la sua ricerca di saggezza e conoscenza.
Tutti gli alberi della vita hanno un significato comune: il ciclo della vita e della morte e l'interconnessione di tutto l'universo.
Radici e rami: simboli di connessione
L'Yggdrasil è spesso descritto come un albero gigantesco, un frassino gigante appunto, un albero con radici profonde nei regni inferiori e rami che raggiungono il cielo. Nella simbologia arborea, il frassino è considerato un simbolo di potente solidità. Nelle tradizioni scandinave, simboleggia l'immortalità e funge da collegamento tra i tre livelli del cosmo.
Secondo la mitologia norrena, le sue radici sono ancorate in tre luoghi sacri. La prima radice si immerge nelle profondità di Urdarbrunnr, il pozzo della saggezza, dove risiede Norn Urd e dove si tesse il destino. Un'altra radice si estende fino al Pozzo di Mimir, dove risiede Mimir, il guardiano della saggezza e della conoscenza. Infine, la terza radice si trova vicino al pozzo di Hvergelmir, la fonte dei fiumi che alimentano i nove mondi.
Gli abitanti di Yggdrasil
Yggdrasil ospita una moltitudine di esseri mitologici.
Tra questi, gli dei norreni Odino, Thor e Freyja, che risiedono nei vari rami dell'albero, oltre ad altri esseri come le Norne (divinità del destino) e animali sacri come il serpente Jörmungandr. Forse il più famoso di questi animali sacri è l'aquila appollaiata sui suoi rami superiori, che scruta i mondi con una vista penetrante. La si può vedere in varie rappresentazioni dell'Yggdrasil, come quella a destra. Allo stesso modo, il cervo d'oro Dainn pascola le foglie dell'albero, simbolo di fertilità e rigenerazione.
L'aquila e il serpente visti insieme (come nell'incisione qui sopra) simboleggiano i concetti opposti di materia e spirito, Terra e Cielo, istinto e intelletto, il banale e il sublime, e quindi l'unità del cosmo. Nella mitologia norrena, l'aquila sta in cima al grande albero del mondo, controbilanciata dal serpente che si avvolge intorno alle radici dell'albero.
Qual è l'albero del mondo?
A questa domanda non c'è una sola risposta, ma diverse. E perché? Semplicemente perché l'Albero del Mondo, conosciuto anche come Albero Cosmico o Albero del Mondo, è un simbolo ricorrente in tutto il mondo! È un albero simbolico che collega i diversi piani di esistenza, o che sostiene l'universo stesso.
Questo concetto di axis mundi è presente in molte tradizioni. Letteralmente, l'Axis Mundi si traduce come "l'asse del mondo", l'asse attorno al quale ruota il mondo e che collega il Cielo alla Terra e ai regni sottostanti. È un concetto universale, spesso definito simbolicamente come un albero o una pietra eretta, una montagna, l'omphalos, il lingam, il Vajra e la Stella Polare.
Nella mitologia norrena, come abbiamo appena visto, è l'Yggdrasil che collega i nove mondi cosmici. È spesso visto come il pilastro centrale dell'universo norreno, che sostiene i diversi regni e rappresenta la connessione tra di essi.
Nella tradizione indù è l'Ashvattha, noto anche come Ficus religiosa o albero sacro di Peepal. È associato alla creazione, alla saggezza e alla longevità ed è spesso venerato nelle pratiche religiose e spirituali.
Nella mitologia egizia, nella cabala ebraica e nel cristianesimo, l'Albero della Vita simboleggia la creazione, la fertilità e la connessione tra cielo e terra.
Molte tradizioni hanno incorporato il simbolo dell'Albero del Mondo nella loro cosmologia e spiritualità. Ovviamente alcuni aspetti possono variare, ma nel complesso l'Albero del Mondo rimane un potente simbolo di connessione cosmica e di comprensione dell'universo.
Dove si trova l'Yggdrasil vichingo ?
Non cercatelo sulla mappa del mondo, non lo troverete! È un albero mitologico. Secondo le storie nordiche, l'Albero del Mondo si trova al centro dell'universo cosmico nordico.
Porta il mondo, i suoi rami si estendono nel cielo e sulla terra, collegando la terra degli dei di Asgard con la terra umana di Midgard. Il suo alto tronco eretto poggia su tre radici, sotto ognuna delle quali sgorga una sorgente. La prima è Hwergelmir, l'Acqua del Divenire. La seconda è Mimir, "memoria", che è diventata una figura divina, dalla quale beviamo la conoscenza che abbiamo acquisito dei segreti del mondo. La terza, la fonte del destino, si chiama Urdbrunnen, la fonte del passato, delle origini. [vautour]Tra i rami più alti del Frassino del Mondo è appollaiata un'aquila che sa molte cose, e tra i suoi occhi si trova un astore chiamato Wederfölnir, il Maestro del Tempo.
L'albero del mondo e i 9 mondi della mitologia norrena
Nella mitologia norrena, l'Yggdrasil è collegato ai nove mondi cosmici che compongono l'universo norreno. Vorrei accompagnarvi in un viaggio di scoperta.
Asgard: il regno degli dei. Si trova in cima all'albero.
Midgard: il regno di mezzo. È il mondo in cui vivono gli umani
Jotunheim: il regno dei giganti (spesso ostili agli dei e agli umani).
Vanaheim: il regno dei Vanes, un'altra tribù di dèi.
Alfheim: il regno degli Elfi chiari.
Svartalfheim: il regno degli Elfi scuri e talvolta dei nani.
Niflheim: il regno della nebbia, un luogo di freddo e ghiaccio.
Muspellheim: il regno del fuoco.
Helheim: il regno dei morti.
9 regni. Una coincidenza?
Forse no, visto che il numero nove è associato al ricominciare. È anche il numero cabalistico del compimento. Per i cristiani è la perfezione per eccellenza, poiché è il prodotto della stessa Trinità. Mentre i riti romani sono costruiti intorno a nove giorni per battesimi e funerali, in Egitto ci sono nove divinità che hanno creato l'universo. Nel Nord, il dio Odino si è impiccato per nove giorni e nove notti all'albero Yggdrasil per ottenere le rune.
Storie e miti associati a Yggdrasil
L'Yggdrasil è associato a molte storie e racconti ricchi di simbolismo e intrighi. Il più noto è senza dubbio la morte e la rinascita di Odino, che rimane appeso all'Albero del Mondo per nove giorni e nove notti per acquisire saggezza. Un'altra storia molto nota è quella del Ragnarök, che non è altro che il crepuscolo degli dei (in altre parole, la fine del mondo), in cui vediamo Yggdrasil tremare mentre le potenze cosmiche si scontrano in una battaglia apocalittica.
Ve ne parlerò subito dopo.
Yggdrasil, Odino e le rune
I poemi epici norreni, le Eddas, descrivono come il dio Odino portò le rune all'umanità dopo uno strano rituale in cui rimase appeso al grande frassino, Yggdrasil, per nove giorni e nove notti, trafitto dalla sua stessa lancia, Gungnir. Rimase appeso finché non vide i simboli runici riflessi nell'acqua sottostante.
Durante la sua agonia, Odino vide le rune apparire davanti a sé. Raccogliendole e padroneggiandole, Odino acquisì la conoscenza delle rune. Fu in grado di decifrarle e di usarle per la magia, la divinazione e altri poteri mistici.
Il potere delle rune era tale che erano in grado di restituire la vita ai morti. Se ne deduce che la conoscenza delle rune era inizialmente riservata a un'élite, come nel caso di altri alfabeti, la cui conoscenza conferiva un grande potere. Questa ipotesi sembra essere confermata dal fatto che sono stati ritrovati testi antichi che parlano di rune con poteri magici. Lo stesso Odino aveva la capacità di volare, cambiare forma, riportare in vita i morti e vedere il futuro. Tutti i suoi poteri derivavano dalla sua capacità di comprendere le rune.
Chi ha causato il Ragnarök?
Prima di tutto, cos'è il Ragnarök?
Il Ragnarök è un evento apocalittico.
Chi ha causato questa fine?
Loki ha avuto un ruolo importante nella serie di eventi che hanno portato al Ragnarök, perché ha liberato Fenrir (Fenrir è un lupo gigantesco considerato troppo potente e pericoloso dagli dei per rimanere libero) e ha messo in moto una serie di azioni distruttive.
Alla fine, però, è una combinazione di forze ed entità che sembra essere alla base del "crepuscolo degli dei". Inoltre, il Ragnarök è l'esito inevitabile di un conflitto cosmico tra le forze dell'ordine e del caos.
Secondo la profezia norrena, in passato ci sono stati tutta una serie di segni e presagi che hanno preannunciato l'imminente fine degli dei e dei mondi. Questi segni includevano la liberazione di Loki, il Dio della discordia e della menzogna, dalle sue catene, il ruggito del lupo Fenrir, il sollevamento del serpente Jörmungandr dagli oceani e altri fenomeni naturali e soprannaturali che indicavano il caos e la distruzione a venire.
Durante il Ragnarök si svolse una grande battaglia tra le forze del bene e del male. Gli dei, guidati da Odino, Thor e altri, combatterono contro giganti, lupi, serpenti e altre creature malvagie. Alla fine, molte divinità muoiono e i nove mondi vengono distrutti.
Dopo l'immane battaglia, la terra sprofonda nel mare, le stelle scompaiono e le fiamme lambiscono il cielo.
Segue una rinascita, dove gli dei rimasti incontrano Líf e Lífþrasir, l'unica coppia umana sopravvissuta destinata a ripopolare il mondo. La terra riemerge dal mare, i campi crescono di nuovo senza essere stati seminati e inizia un nuovo ciclo di vita.
Una parola finale
Spero che questo viaggio nella mitologia norrena vi sia piaciuto.
Che si tratti dell'Yggdrasil o dell'Albero della Vita, i due simboli, pur provenendo da tradizioni diverse, condividono un simbolismo sorprendentemente identico, che testimonia la profondità e l'universalità del simbolo dell'albero sacro. Simboli della forza creativa e rigenerativa della natura, l'Yggdrasil e l'Albero del Mondo incarnano entrambi la vitalità dell'esistenza e l'interconnessione di ogni cosa nell'universo.
Dietro ogni simbolo si nasconde una ricchezza di saggezza e di insegnamenti. Nella mitologia norrena, Odino acquisisce la saggezza delle rune appendendosi all'Yggdrasil, mentre in altre tradizioni l'Albero della Vita è spesso associato alla ricerca della conoscenza e dell'illuminazione spirituale.
Entrambi gli alberi sono potenti manifestazioni dello stesso archetipo mitologico, ciascuno con la propria storia, i propri significati e i propri insegnamenti. Non è un caso che questi alberi sacri continuino ad affascinarci!
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